Gli impianti elettrici domestici sono apparati complessi, quasi interamente ‘nascosti’ all’interno delle opere di muratura; le uniche componenti esposte e visibili sono le prese e gli interruttori, assieme a specifici dispositivi come, ad esempio, termostati, regolatori e affini. Elementi di questo tipo, pur essendo di dimensioni contenute, possono contribuire a definire il design dei vari ambienti della casa, grazie ad un apposito elemento di raccordo: le placche per interruttori.
In questo articolo vediamo tutto quanto c’è da sapere su come sceglierle per abbinarle con l’arredo e non solo.
A cosa servono le placche

Gli interruttori e le prese sono la parte terminale di un piccolo apparato che, in gergo tecnico, viene definito “frutto”. Quest’ultimo include la morsetteria con i cavi che consentono il collegamento all’impianto elettrico e viene vincolato, tramite due o quattro viti, ad una scatolina di plastica inglobata nella muratura. Le placche vengono fissate alla piastra in cui si trova il frutto mediante un semplice sistema a incastro: con una leggera pressione, e senza l’ausilio di viti o tasselli, la placca viene ancorata al proprio alloggiamento, dal quale può essere facilmente rimossa ogni qual volta è necessario.
In tal modo, questo accessorio svolge una doppia funzione; la prima è di carattere funzionale, ossia isolare la parte interna del ‘frutto’ della presa o dell’interruttore, impedendo al contempo che la polvere o lo sporco si accumulino all’interno della scatolina. In aggiunta, la placca ha una funzione estetica, ossia funge da raccordo tra il gruppo delle componenti elettriche e la parete, in modo tale da conferire al primo un aspetto più elegante e rifinito.
I vari tipi di placche

Le placche per interruttori sono cornici di forma rettangolare o quadrata (a seconda del formato della piastra), realizzate in materiale plastico. Ciascun lato è leggermente inclinato, in maniera tale da raccordare la superficie esterna della piastra con la parete, poiché la prima è leggermente sporgente rispetto alla seconda. Il profilo esterno della placca non è mai appuntito ma si presenta solitamente leggermente smussato o arrotondato.
Dal punto di vista estetico, la caratteristica distintiva di questo genere di accessorio è la finitura; le placche possono essere lucide, cromate, satinate oppure opache, a prescindere dalla tonalità. A tal proposito, le aziende di settore approntano colorazioni e texture di ogni genere, così da poter creare abbinamenti ad hoc per ogni genere di ambiente o design: oltre alle finiture metallizzate, sono molto comuni quelle che riproducono un pattern simile alle fibre legnose, una soluzione particolarmente indicata per accostamenti eleganti e ricercati. Per farsi un’idea di quali siano le opzioni disponibili, si può consultare il catalogo di placche ed interruttori di un e-commerce specializzato come Emmebistore.
Come sceglierle nel modo corretto

Ci sono diversi elementi da prendere in considerazione quando si scelgono le placche per interruttori. Il primo è lo stile dell’interior design e dell’arredo; i modelli con finiture cromate e satinate si adattano maggiormente ad ambienti arredati in stile moderno o industriale, dove le finiture e i dettagli in metallo e vetro sono molto presenti e le pareti presentano colori neutri chiari. In alternativa, si può creare un punto d’accento optando per placche dai colori sgargianti (blu elettrico, rosso scuro o altri), a patto che il contrasto sia comunque in armonia con gli altri elementi presenti all’interno dell’ambiente.
Le placche con finiture in ‘simil legno’, invece, sono più appropriate in un contesto dall’arredo in stile vintage o rustico, in cui dominano i colori caldi come il marrone, il beige o il tortora. Il consiglio, in generale, è quello di evitare accostamenti che creino contrasti troppo evidenti ed optare per modelli neutri o colorati con tinte pastello.